Stamattina, il board già dimissionario di Premafin, la holding di controllo di Fondiaria Sai e, a cascata, di Milano Assicurazioni, si riunirà, per attuare la ricapitalizzazione riservata a Unipol da 400 milioni. In particolare, pare che i poteri di firma saranno attribuiti al direttore generale Andrea Novarese.
La novità, infatti, è che il presidente del cda, Giulia Ligresti, non ha ancora firmato l’ok all’operazione, rendendosi irreperibile fino a quando il collegio sindacale non ha minacciato di convocare la riunione al posto suo.
Allo stesso tempo, l’altra notizia-bomba è che Paolo Ligresti, che controlla oltre il 10% della holding, tramite il fondo Limbo, starebbe per chiedere il diritto di recesso, cosa che comporterebbe l’obbligo per Unipol di lanciare un’Opa. In tale evenienza, la compagnia emiliana potrebbe ritirarsi clamorosamente dall’operazione, per il venir meno delle condizioni imposte dalla Consob.
Resta da verificare se e quanti consiglieri seguiranno l’ostruzionismo dei Ligresti, con la possibile richiesta di una proroga dell’accordo in scadenza al 20 luglio.
Entro tale data, Unipol dovrebbe teoricamente essere già entrata nel capitale della holding, sottoscrivendo l’aumento di capitale da 400 milioni, ottenendo così l’83% delle azioni con diritto di voto in assemblea.
Giulia Ligresti, invece, potrebbe stamane sostenere le posizioni del custode giudiziale, Alessandro Dalla Chà, che a fine giugno aveva chiesto e ottenuto la riconvocazione di un’assemblea sull’aumento di capitale, essendo il suo 20% stato escluso di fatto dal voto.
Una vicenda ingarbugliata, che si riverserà certamente in borsa, amplificando le già enormi fluttuazioni dei titoli e dei diritti, in questi giorni.
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