Il consiglio di amministrazione di Premafin, la holding che controlla Fondiaria Sai e a cascata Milano Assicurazioni, ha deciso ieri di riconvocare l’assemblea straordinaria dei soci sull’aumento di capitale. Il cda era stato sollecitato in tal senso dal custode giudiziario delle azioni dei due fondi caraibici, i quali complessivamente detengono il 20% della holding. Alessandro Dalla Chà aveva eccepito che l’assemblea del 12 giugno non sarebbe stata posta nelle condizioni effettive per valutare anche la controfferta di Sator-Palladio.
In ogni caso, il cda ha ieri rassicurato sull’intenzione di procedere con l’attuazione del piano Unipol, di cui l’aumento riservato di capitale Premafin rappresenta la prima tappa.
Nonostante sia stato affidato disgiuntamente al presidente e al direttore generale il compito di individuare la data per la riconvocazione dell’assemblea, questa non potrà tenersi prima di un mese. Quindi, si terrà non prima dei primi giorni di agosto, mentre l’accordo Unipol-FonSai prevedeva che entro il 20 luglio si sarebbe dovuto iniziare con l’aumento di capitale.
Per questa ragione, Unipol avrebbe minacciato i Ligresti di ritirarsi dall’offerta e di procedere con le azioni legali, per chiedere il risarcimento del danno. In ogni caso, l’ad Carlo Cimbri ha ribadito due sere fa di non avere intenzione di mollare.
Ma la mossa della Procura preoccupa Bologna, perché tra il 20% sequestrato delle azioni dei due trust e l’altro 20% di Imco e Sinergia nelle mani del curatore fallimentare, i giudici dispongono nei fatti del 40% di Premafin e hanno fatto capire di avere tutte le intenzioni di esercitare la propria parte.
Gli stessi tempi sono destinati ad allungarsi. Per il solo effetto della richiesta di Dalla Chà, la Consob ha rinviato la sua decisione sull’esenzione o meno dell’Opa su Milano Assicurazioni, attesa inizialmente per la settimana scorsa, quando, invece, era già arrivato l’ok di Isvap e Antitrust. In più, Sator e Palladio Finanziaria hanno rilanciato con una nuova offerta vincolante, che s’insinua nella vicenda e che stavolta potrebbe ottenere successo, anche grazie alle trattative sotterranee in corso con i tre fratelli Ligresti.