Non accenna a trovare una rapida soluzione il capitolo della fusione tra Unipol e le tre società controllate dalla famiglia Ligresti: Premafin, Fondiaria Sai e Milano Assicurazioni. Adesso, i due investitori azionisti di minoranza nella compagnia, Sator e Palladio Finanziaria, hanno proposto una nuova offerta, simile a quella scaduta infruttuosamente lo scorso 18 maggio.
Essi propongono al cda di FonSai una ricapitalizzazione di 800 milioni, di cui la metà avverrebbe con la sottoscrizione dei due, mentre i restanti 400 milioni sarebbero offerti in opzione ai soci FonSai. Il prezzo di emissione delle nuove azioni sarebbe compreso tra 2,00 e 2,50 euro e il maggiore valore così creato, rispetto ai prezzi attuali di mercato, sarebbe attribuito interamente all’azionariato e non alla holding di controllo, Premafin. Tutte le nuove azioni sarebbero emesse da una Newco, controllata da Sator e Palladio.
Nel frattempo, i fratelli Jonella e Paolo Ligresti, seguiti anche dall’ad Premafin, Giulia, hanno comunicato di non avere alcuna intenzione di rinunciare ai diritti di manleva, così come erano stati concessi da Unipol nell’accordo del 29 gennaio.
Tali diritti sono stati oggetto di strali da parte della Consob, che escluderebbe l’Opa obbligatoria per Unipol su FonSai, solo a patto che questi vengano stralciati dal piano. La mossa dei tre fratelli rischia, pertanto, di riaprire un lungo contenzioso con Bologna, la quale potrebbe clamorosamente persino decidere di farsi fuori dalla partita, visto che non avrebbe alcuna intenzione di lanciare un’offerta sulle azioni di minoranza in FonSai, cosa che farebbe lievitare il prezzo già esoso dell’intera operazione.
Puoi votare l'articolo anche qui, gli articoli precedenti qui.