Ieri, il cda di Impregilo ha esaminato i conti della società per il 2011, che evidenziano un aumento dell’utile netto a 177,4 milioni, contro i 128,4 milioni del 2010. Di questi, 50 milioni si riferiscono a componenti di natura straordinaria, tolti i quali, il risultato sarebbe stato, comunque, in linea con quello dell’esercizio precedente.
Salgono anche i ricavi a 2,107 miliardi, contro i 2,062 miliardi del 2010, di cui 1,65 miliardi realizzati all’estero, grazie al comparto Costruzioni, che ha vissuto nell’ultimo esercizio una crescita del 9,7% sul 2010.
In lieve aumento anche l’Ebit, che passa dai 223,8 milioni del 2010 ai 225,9 milioni del 2011. Cresce anche l’indebitamento finanziario netto, salito a fine 2011 a 527,1 milioni dai 313,4 milioni di fine 2010, ma inferiore ai 596 milioni della chiusura del terzo trimestre 2011.
Il portafoglio della società ammonta a 25,1 miliardi, di cui 13,1 miliardi nel settore Costruzioni e 12 miliardi nelle Concessioni. Le acquisizioni del periodo ammontano a 8,1641 miliardi.
Sulla base di questi dati, il cda ha deciso di distribuire un dividendo di 0,09 euro per ciascuna azione ordinaria e di 0,26 euro per ciascuna azione di risparmio, con pagamento il 19 luglio.
Sempre ieri si era appreso che Salini, il costruttore romano, era salito al 25,371% di Impregilo, acquisendo altre 6,4 milioni in data 22 marzo, di cui 6 milioni ai blocchi. Con questa mossa, si apre una battaglia con Gavio, azionista al 29,96%, dopo avere ottenuto il controllo totale di Igli, che controlla Impregilo, appunto, per la stessa quota.
Il titolo in questo periodo sta risentendo positivamente delle attese per uno scontro tra offerte pubbliche di acquisto alternative da parte dei due soci.