Dopo 17 anni di lunghissima attesa, Apple distribuirà quest’anno il suo primo dividendo. Lo ha confermato il consiglio di amministrazione, dopo che si era espresso prudenzialmente in tal senso anche il CEO, Tim Cook, che ha preso le redini della società, dopo la scomparsa di pochi mesi fa del fondatore Steve Jobs.
E anche il CFO, ossia il responsabile finanziario, Peter Oppenheimer, ha confermato la notizia. Si tratta di staccare una cedola di 2,65 dollari per azione, pari all’1,8% del valore nominale del titolo, oltre che di dare vita a un’operazione di buyback delle azioni.
Complessivamente, solo quest’anno il dividendo ammonterà a 10 miliardi di dollari, mentre nel triennio sarà di 45 miliardi. Tutto ciò è stato possibile, grazie all’accumulo di un tesoretto da 98 miliardi di dollari, ossia di liquidità che la società di Cupertino dispone, in conseguenza della sua eccellente performance sugli iPhone, gli smartphone e gli iPad.
Fino a ieri, c’erano molte indiscrezioni sulle possibili vie di investimento di tanta preziosa liquidità, in grado di salvare la Grecia dal suo disastro finanziario. Si era ipotizzato che sarebbe stata investita in parte in operazioni di acquisto di nuovi business, come Twitter, o di Nokia. Ma i manager hanno deciso di concentrarsi sul core business attuale, preferendo anche di remunerare l’azionariato, che iniziava a mormorare azioni legali contro la società, rea di non prendere in considerazione i suoi interessi.
E le azioni Apple hanno guadagnato ancora a Wall Street nella seduta di ieri, raggiungendo quota 601,10 dollari. In soli cinque anni, il loro valore è stato moltiplicato per 30, passando da 20 dollari ai 600 dollari attuali. E grazie alla conferma nelle scorse settimane della disponibilità di questa immensa liquidità cash, il titolo in sole tre settimane è balzato del 20%, portandosi dai 500 dollari di fine febbraio a 600 dollari.