Il premier cinese Wen Jiabao ha annunciato che l’economia del Dragone dovrebbe crescere del 7,5% quest’anno. Il dato è evidentemente in calo, rispetto all’obiettivo minimo di un aumento del pil dell’8% nel 2011. Secondo Jiabao, ciò è dovuto alle difficoltà del mercato immobiliare e al difficile contesto internazionale, che si riflette sulla crescita interna.
Le difficoltà negli USA e in Europa, infatti, non hanno lasciato indenne neppure la seconda economia del pianeta, che ha come maggiore suo mercato di sbocco proprio la UE. Tuttavia, bisogna precisare che la stima del 7,5% di crescita è solo a fini prudenziali. Infatti, anche agli inizi del 2011, il governo di Pechino aveva parlato di un obiettivo dell’8%, abbondantemente superato da una crescita reale del 9,2%, pur in calo dal 10,4% del 2010.
Nell’ultimo trimestre dello scorso anno, il pil è cresciuto dell’8,9%, contro il +9,7% dei primi tre mesi. Il sostegno alla crescita avverrà tramite lo stimolo dei consumi interni, come ha anche auspicato il premier, sebbene il raggio di azione resti limitato per le politiche monetarie, ponendosi l’esecutivo un’inflazione contenuta sotto al 4% annuo.
Il mercato del credito potrebbe essere incoraggiato con l’ulteriore riduzione del coefficiente di riserva obbligatoria per le banche.
Ma se l’economia rallenta, di certo non si arresta la corsa alle spese militari. Già nel 2011, Pechino aveva accresciuto il budget per la difesa del 12,7%, mentre adesso si apprende che nel 2012 ci sarà una ulteriore crescita dell’11,2%, per una spesa complessiva di 110 miliardi di dollari. In termini di rapporto al pil, la difesa dovrebbe assorbire la stessa percentuale della ricchezza prodotta, per via della simile crescita nominale attesa.