C’è ottimismo in Europa sull’esito del negoziato tra le istituzioni comunitarie e la Grecia in merito al nuovo pacchetto di aiuti da 130 miliardi, che potrebbe essere sbloccato oggi dal vertice dell’Eurogruppo. Le borse del Vecchio Continente sono in rialzo, anche sul taglio del coefficiente di riserva obbligatoria di 50 punti base deciso dalla banca centrale cinese, che segnala l’adozione di una politica monetaria espansiva.
Restano ancora alcuni nodi da sciogliere, ma il governo Papademos avrebbe intenzione di dare inizio allo “swap” tra vecchi titoli e bond di nuova emissione dall’8 marzo, per concludersi l’operazione entro l’11 marzo, 9 giorni prima della scadenza fatidica del bond da 14,4 miliardi.
L’esecutivo di Atene ha tagliato gli altri 325 milioni, come richiesto dalla Troika, dopo che era stato già approvato un piano di austerità per 3,3 miliardi. Questo dovrebbe consentire il via libera dei nuovi aiuti da parte anche della Germania, anche se gli ultimi calcoli della Commissione parlano di un rapporto tra debito e pil del 129% nel 2020, contro un obiettivo del 120%.
A conti fatti, mancherebbero ancora diversi miliardi, almeno una decina, per cui la Troika dovrebbe richiedere ulteriori sacrifici alla Grecia.
Intanto, un sondaggio realizzato da Ethnos ha trovato che il 75,9% dei greci sarebbe favorevole all’euro e contrario al ritorno alla dracma, mentre solo il 19,6% sarebbe favorevole alla vecchia moneta. Tuttavia, la stragrande maggioranza della popolazione vorrebbe un nuovo governo e quasi tutti sarebbero d’accordo sul fatto che i responsabili di questo disastro siano i politici greci. Pochi quelli che pensano che le responsabilità siano dell’Europa o dei mercati.
Puoi votare l'articolo anche qui, gli articoli precedenti qui.