Edizione, la holding della famiglia Benetton, che controlla la medesima società dei quattro fratelli di Ponzano Veneto, ha deciso ieri con un consiglio di amministrazione di lanciare un’offerta pubblica di acquisto sulle azioni rimanenti non ancora controllate dalla stessa, al fine di effettuare il “delisting”, ossia la fuoriuscita da Piazza Affari, cancellandosi dal relativo listino di borsa.
Le azioni saranno acquistate a un prezzo di 4,6 euro cadauna, il 44% in più del prezzo esitato nell’ultima seduta, ma appena il 6% superiore alla media degli ultimi dodici mesi e inferiore a quello che la stessa società mostrava ad agosto.
Tenendo conto che i Benetton controllano già complessivamente il 72% delle azioni, bisognerà acquisire il restante 28%, che sulla base dell’offerta lanciata ieri, qualora gli azionisti di minoranza aderissero in modo totale, costerebbe 276 milioni di euro su una valutazione complessiva della borsa di 700 milioni di Benetton.
La famiglia avrebbe così la possibilità di rilevare tutto l’azionariato a prezzi di saldo, dato che solo i suoi immobili vengano valutati per un miliardo di euro.
La decisione è finalizzata a “delistare” la società, che così non farebbe più parte di Piazza Affari. Infatti, il titolo è nettamente sottovalutato, avendo perso il 30% del suo valore negli ultimi tre anni, contro una media del 15% di Milano.
I fratelli di Ponzano Veneto vorrebbero così rilanciare la società al di fuori dell’ambito borsistico. L’indebitamento netto è di 550 milioni di euro, mentre i ricavi complessivi sono stati nel 2011 pari a 2,03 miliardi, in linea con il 2010 e gli utili sono risultati in calo da 102 milioni a 70 milioni.
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