Peggiorano le relazione tra i tedeschi e i greci, dopo che la cancelliera Angela Merkel ha proposto di commissariare il governo ellenico, in cambio dei nuovi aiuti per 130 miliardi.
In sostanza, ha affermato il cancelliere, la UE dovrebbe nominare un commissario ad hoc per il bilancio di Atene, che avrebbe l’ultima parola su tutte le questioni di politica fiscale.
Immediata la reazione del governo di Lucas Papademos, che ha giudicato la proposta tedesca una cessione della sovranità nazionale, ritenendola del tutto inaccettabile e indiscutibile. Poche ore dopo, Bruxelles ha dovuto emettere una nota, in cui si precisava che non sarebbe intenzione della UE limitare la sovranità nazionale greca. Semmai, puntualizza la Commissione, si tratterebbe solo di una maggiore collaborazione tra Bruxelles e Atene, ma l’ultima parola spetterebbe sempre ai greci.
E tra oggi e domani, il governo greco dovrebbe trovare un accordo con i creditori dell’Institute of International Finance, per la rinegoziazione del debito da 206 miliardi. Previsto un “haircut” tra il 65 e il 70% e un rendimento medio del 3,7% per i nuovi titoli trentennali.
Intanto, ieri, il settimanale tedesco “Der Spiegel” ha pubblicato un articolo, in cui si paventa l’ipotesi che l’Eurozona sia chiamata a nuovi aiuti per 15 miliardi verso Atene, considerando che il prestito da 130 miliardi varato ad ottobre sarebbe considerato insufficiente.
Dagli USA, invece, alcuni economisti, come Kenneth Rogoff, ritengono che sia imminente una rinegoziazione del debito anche del Portogallo e poi dell’Irlanda. Nel primo caso, si valuta nel 40% il taglio del valore nominale dei bond lusitani.
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