L’Italia sarà in recessione per tutto il 2012 e il 2013. La conferma arriva dal Rapporto economico mondiale del Fondo Monetario Internazionale, che già nei giorni scorsi aveva anticipato i dati.
Nel rapporto, si legge che il nostro Paese attraverserà una recessione dura del 2,2% del pil quest’anno e di un altro 0,6% nel 2013. Anche l’Eurozona sarà complessivamente in recessione, ma dello 0,5%, per tornare a una timida crescita dello 0,8% nel 2013.
Washington vede positivamente l’azione del governo Monti, con l’aggiustamento dell’avanzo primario già di tre punti nel 2012, necessario per portare al pareggio di bilancio entro il 2013, quando l’avanzo primario dovrebbe attestarsi a non meno di cinque punti del pil, per pareggiare le spese.
Nota positiva, poi, anche per l’approvazione del pacchetto sulle liberalizzazioni e delle misure che in tal senso dovranno essere ancora varate dal governo.
Tuttavia, il Fondo Monetario non prevede il raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2013. Tutt’altro. Il deficit pubblico nel nostro Paese dovrebbe attestarsi quest’anno al 2,8% dal 3,9% del 2011, ma l’anno prossimo sarebbe ancora al 2,3%. E per effetto anche della recessione, il rapporto tra debito e pil sarà destinato a salire al 125,3% quest’anno e al 126,6% l’anno prossimo.
Non è un caso che secondo l’organizzazione di Washington, l’Italia abbia bisogno anche del sostegno dell’Unione Europea, per uscire dalla crisi.
Dunque, una gelata dalle cifre crude dell’FMI, che evidenziano un trend calante del deficit, ma lontanissimo dal portare il bilancio in pareggio e certamente non eviterebbero l’aumento del debito sul pil, contrariamente alle analisi finora pubblicate, che prevedevano una sua riduzione sin da quest’anno.
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