La produzione di macchinari industriali è uno dei settori che maggiormente ha sofferto e sta ancora soffrendo la crisi economica che ha colpito l’occidente negli ultimi anni, quindi essendo praticamente assente la domanda interna le aziende che producono questo tipo di beni devono necessariamente fare ricorso alle esportazioni, possibilmente concentrando i propri sforzi verso paesi più dinamici, dove gli effetti della crisi non sono stati avvertiti o essa ha avuto un impatto minore.
Le esportazioni di macchinari per l’industria, da quella manifatturiera, a quella alimentare e tessile oltre che metallurgica, si sono dunque concentrate verso i paesi che nonostante le difficoltà di mezzo mondo continuano a crescere: la Turchia, che ha registrato un aumento del Pil del 5,5%, e la Russia (+4,2%) su tutte. C’è poi la solita Cina (+9,9%), seguita a ruota dall’India (+8%). A livello europeo invece possiamo citare la sola Germania (+3,6% nel Pil).
Stando alle previsioni di crescita del Pil dei vari organi internazionali, sembra che il trend sia ancora lontano dall’arrestarsi, almeno per quanto riguarda il 2011. «Questo perché i sistemi produttivi dei paesi di destinazione stanno realizzando importanti investimenti per rispondere alla crescente domanda di beni di consumo», come spiega Angelo Megaro, capo dell’ufficio studi di Federmeccanica.
Prendiamo ad esempio la Turchia cioè il paese verso cui sono cresciute maggiormente le esportazioni metalmeccaniche nel 2010, con un balzo in avanti del 49,6%. L’esportazione di macchine e gli apparecchi meccanici in generale è aumentato del 60,8%, e ha quindi superato il valore di 1 miliardo di euro, che pesa per circa il 25% sul totale delle esportazioni del settore.
Puoi votare l'articolo anche qui, gli articoli precedenti qui.