Dopo una telenovela che è durata anni, finalmente è stato assegnato il maxi-appalto da 35 miliardi di dollari della marina militare degli USA per la sostituzione di 179 aerei cisterna KC-135, ormai quasi inservibili: al terzo tentativo è andato alla Boeing, che ha battuto la concorrenza della Eads, cioè dell’europea AirBus.
La vicenza inizia anni fa, quando Boeing si era aggiudicata la prima edizione della gara d’appalto, che però è stata annullata dai giudici in seguito ad alcune irregolarità . La seconda è stata vinta invece dagli europei (alleati con il gruppo Northrop Grumman), il ribaltamento della decisione del Pentagono del 2008 ha suscitato malumori nella politica statunitense, che vedeva la scelta come lesiva degli interessi nazionali e avrebbe preferito che gli aerei venissero realizzati negli USA da operai americani. Si è così arrivati alla terza gara d’appalto, che dovrebbe essere quella definitiva, dato che nessuno ha annunciato ancora ricorsi.
La commessa è faraonica: la Boeing dovrà progettare, sviluppare, produrre e consegnare i primi 18 aerei in grado di permettere il rifornimento in volo, in condizioni operative, entro il 2017, cioè nel giro di soli 6 anni. La base da cui partiranno gli ingegneri del colosso dell’aviazione è il velivolo commerciale Boeing 767, che sarà quindi adattato alle esigenza dell’esercito.
La realizzazione del velivolo avverrà interamente sul suolo americano: a Everett, Washington, sarà realizzato il 767, mentre a Wichita, Kansas, sarà attrezzato per il rifornimento e quindi convertito in militare. Questo contribuirà ad alimentare l’economia USA, portando complessivamente, contando anche l’indotto, circa 50.000 posti di lavoro e impegnerà oltre 800 fornitori in più di 40 stati.
Puoi votare l'articolo anche qui, gli articoli precedenti qui.