I dati che un pò tutte le associazioni dei consumatori iniziano a inviare, riguardo ai consumi natalizi, confermano il trend in frenata di quasi tutti i settori, ad eccezione dell’elettronica di consumo, che segna un timido +1%, per effetto della vendita degli smartphone e del passaggio al digitale terrestre.
Per il resto, è un vero crollo. Si pensi che ieri l’Osservatorio Nazionale di Federconsumatori aveva rivisto da 4,4 a 4 miliardi i consumi di tutto il periodo delle festività, pronosticando un calo fino al 24% per elettrodomestici e mobili. Oggi, la conferma che le cose si sono messe male c’è anche Coldiretti, che parla di 2,3 miliardi spesi tra cenone della Vigilia e il pranzo di Natale. Rispetto allo scorso anno, si tratterebbe di un tonfo del 18%.
Male, malissimo per settori clou come l’abbigliamento e le calzature, dai cui acquisti natalizi dipende l’intera riuscita dell’annata commerciale, che sarebbe in crollo verticale, stimato tra il 18% di Federconsumatori e il 30% di Codacons.
Cifre allarmanti, che non pare siano destinate a migliorare con la stagione dei saldi, che inizia tra una settimana esatta a Palermo, anche se nel resto d’Italia si parte il 5 gennaio, ad eccezione della Capitale, che darà il via ai saldi solo il 6 gennaio.
Se già il 2011 è stato un anno orribile per i saldi di Natale e quelli estivi, quelli dell’inizio 2012 potrebbero andare peggio. I consumatori, infatti, prevedono che il clima di austerità, che la manovra del governo ha certamente esacerbato, contribuisca decisamente all’esito negativo anche delle vendite scontate. Oltre tutto, i negozi già da settimane praticano i saldi, sebbene non ufficialmente, al fine di attirare clientela. Con i risultati che vediamo.
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