Il Presidente del Consiglio Monti fa sapere che i colloqui fra partiti che sostengono il governo, in particolare con Silvio Berlusconi e Pier Luigi Bersani, “sono di grande appoggio, incoraggiamento e grande stimolo; certamente anche di forte proposizione di temi e indirizzi”.
Ma poi “vengono presentati esternamente piuttosto dal punto di vista del veto o della forte pressione”.
Il presidente del Consiglio dice di capire che per loro le “esigenze” delle forze politiche debbano rappresentare in un certo modo l’appoggio al governo, “se questo è utile andiamo avanti così”. Non è escluso che l’argomento possa tornar fuori già domani quando a Palazzo Chigi il premier riceverà una delegazione del Pdl e poi il leader dell’Udc e dell’Api.
Incontri rigorosamente separati che evidenziano come l’ipotesi di creare una cabina di regia riscuota pochi consensi. Nel corso dei colloqui Monti illustrerà le prossime ‘mosse’, quella della cosiddetta fase due. Negli obiettivi del governo ci sono le liberalizzazioni “siamo pronti ad azioni coraggiose” ha promesso lo stesso Professore così come la riforma del mercato del lavoro. Votando la manovra “abbiamo scelto il male minore” ammette Silvio Berlusconi pronto a ribadire il “sostegno compatto del Pdl” all’attuale esecutivo.
Un appoggio però che, per l’ex premier, non deve essere confuso con una delega in bianco: “Abbiamo detto in maniera chiara a Monti che siccome siamo il principale partito i provvedimenti devono essere discussi prima con noi”, mette ancora una volta in chiaro. Le parole del presidente del Consiglio non piacciono alla Lega Nord. Roberto Calderoli mostra il pollice verso in segno di disapprovazione mentre il resto dei senatori del Carroccio grida ‘libertà, libertà”. Va all’attacco anche il Senatur che dice che “il governo mette troppe tasse e soprattutto non sa come creare posti di lavoro”.