Non c’è stato nulla da fare. La riunione di due ore tra i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil e il premier Monti non ha esitato alcun risultato positivo. I sindacati, pertanto, confermano per oggi lo sciopero di tre ore per i dipendenti privati. Il punto di maggiore scontro continua ad essere il fronte delle pensioni. Già nel pomeriggio si era capito che margini di manovra non ve ne sarebbero stati, dopo che lo stesso ministro Elsa Fornero aveva dichiarato che i saldi dovranno rimanere invariati e al contempo il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, aveva invitato a cambiare l’impianto della manovra, altrimenti sarebbe stato inevitabile lo sciopero.
Intanto, si lavora a più di una ipotesi per recuperare maggiori risorse, magari da destinare proprio alla previdenza. Si pensa di innalzare dall’1,5% già previsto al 3% la maggiore tassazione sui capitali già scudati con i condoni precedenti. Ma si farebbe largo anche un’altra alternativa, ossia di offrire la possibilità di investire tutta la somma condonata in BTp a dieci anni. Qualora ci si rifiutasse sia di pagare la maggiore imposta, sia anche di acquistare BTp, si perderebbe il diritto all’anonimato e il proprio nome potrebbe essere segnalato al fisco.
Una misura che gode del favore popolare, ma che rischia di essere un fatto tombale per la credibilità dello stato italiano. Questi capitali, infatti, risultano essere condonati anche da 8 anni, per effetto del loro rimpatrio dall’estero, dietro garanzia dello stato di non perseguire penalmente e fiscalmente tali somme. Se adesso lo stato si rimangia la parola data, c’è il pericolo che le nostre istituzioni risultino per nulla credibili in futuro, rendendo meno efficaci gli annunci di politica economica.
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