Nel gennaio appena trascorso, stando a quanto è affermato in una stima preliminare dell’Istat, il disavanzo commerciale del nostro paese nei confronti dei paesi che non appartengono all’Unione Europea. I dati complessivi infatti riferiscono un disavanzo totale di 5,8 miliardi, con un marcato aumento di 2,4 miliardi rispetto ai 3,4 di un anno fa: in valore assoluto però aumentano le importazioni e esportazioni: le prime +46,2%, mentre le seconde +34,9% nell’arco di 12 mesi.
L’aumento del deficit commerciale totale è dovuto in buona parte al comparto energetico, che ha messo a segno un disavanzo su base annuale di 5,6 miliardi, che valgono ben il 75% del deficit complessivo; l’Italia è risaputo che per l’ambito energetico dipende molto dall’estero e in particolare da paesi extraeuropei e per questo gli effetti della crisi del Nord Africa di questi giorni potrebbero portare a problematiche di diverso tipo nel medio periodo, ma la bilancia commerciale ha saldo negativo anche in altri settori, cosa che non avveniva un anno fa. Ne gennaio 2010 il valore dell’interscambio di prodotti non energetici era di +456 milioni di euro, oggi, un anno dopo, -169 milioni
Andando invece ad analizzare i dati a seconda dei diversi Paesi, l’export nostrano si comporta ottimamente negli USA (+64,9% su base annuale) e con le principali nazioni del Sudamerica (+62,5%), mentre l’incremento verso Russia e Turchia si aggira intorno al +45%. La crescita è più debole se non nulla per quanto riguarda le aree dell’Estremo Oriente e del Sud Est asiatico quali Singapore, Corea del Sud, Taiwan, Hong Kong, Malaysia e Thailandia.
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