La vera e forse unica notizia del vertice di Cannes del G20, in Francia, è che Atene è tornata sui suoi passi e dopo avere fatto sprofondare i mercati nel panico, adesso è stata costretta a una retromarcia clamorosa, minacciata di ritorsioni durissime, nel caso avesse proseguito nell’idea di mettere in balia degli umori dei mercati il piano di aiuti dell’Europa e le conseguenti misure di austerity.
Tra le ipotesi, caldeggiate soprattutto da una furibonda Germania, vi era quella di espellere i greci sia dall’Eurozona che dalla UE, oltre che di annullare sin da subito gli aiuti previsti con la sesta tranche dei 110 miliardi stanziati lo scorso maggio 2010, nonchè lo stop all'”haircut” del 50% sui suoi bond, che di fatto permettono alle casse vuote di Atene di respirare.
L’Italia, con il premier Berlusconi, ha presentato il pacchetto per rilanciare la crescita, che contiene misure di liberalizzazioni, dismissioni del patrimonio pubblico immobiliare, sostegno alle assunzioni di giovani e donne, sgravi fiscali per investimenti privati in infrastrutture pubbliche e riduzione dell’oppressione burocratica sulle imprese.
Il premier ha anche assicurato i leader del G20 che l’Italia onorerà come sempre i suoi impegni e il rispetto delle scadenze del debito.
Scarsa la sostanza, almeno nel suo primo giorno, dell’incontro tra i venti capi di stato e di governo delle altrettanti più grandi economie del pianeta. L’unico risultato concreto sarebbe un accordo tra USA ed Eurozona per tassare le transazioni finanziarie, insomma America e Area Euro imporranno la Tobin Tax, che rischia di fare defluire capitali dai nostri mercati, a beneficio delle economie che non prevedono tale tassa.
Bisognerà attendere le prossime ore per verificare il raggiungimento di una qualche soluzione, che fino ad ora non sembra essere stata anche solo lontanamente sfiorata.
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