Il presidente della Commissione Europea e del Consiglio UE, José Manuel Barroso e Herman van Rompuy, hanno inviato una lettera agli altri stati del G20, per chiedere loro aiuto sulla crisi dell’Eurozona, che i due chiariscono che l’Europa non è in grado di risolvere da sola.
La lettera di Barroso e van Rompuy non può che essere letta con sincera preoccupazione, perchè è la prima volta che l’Unione Europea chiede formalmente aiuto a istituzioni ed enti esterni. Serve senso di responsabilità comune, c’è scritto nella missiva, affinchè si possa risolvere tutti insieme la crisi.
Secondo i due esponenti europei, la situazione dell’Eurozona si sarebbe avvitata come è già accaduto negli USA e in Giappone e se da un lato gli stati membri si impegnano ad attuare le misure più efficaci per il risanamento, dall’altro si conferma la necessità di ottenere un sostegno dai partners del G20.
La richiesta di aiuto della UE è evidentemente indirizzata a due stati, in particolare: USA e Cina. L’aiuto richiesto consisterebbe nel co-finanziamento dell’Efsf, il Fondo europeo di salvataggio, che è già oggetto d’interesse dei cinesi, i quali hanno dichiarato di essere pronti, a certe condizioni, a contribuire anche con 100 miliardi di dollari.
Molto più difficile, in tal senso, sarà l’aiuto degli americani, alle prese con problemi persino più gravi dei nostri, sul fronte del debito pubblico, ma che in parte vengono mascherati da una leadership indubbiamente più forte di quella inesistente nel Vecchio Continente.
Lo stesso Fmi avrebbe preso atto della gravità della situazione e avrebbe pronto un piano per aiutare gli stati solidi, che dovessero essere oggetto di turbolenze dei mercati. Londra, tuttavia, si tira fuori e annuncia che non finanzierà ulteriormente il Fondo Monetario.
E dopo accenni di ripresa, si preannuncia l’ennesima settimana difficile per le borse.
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