Il presidente uscente della BCE, Jean-Claude Trichet, è intervenuto ieri al vertice del G20, per chiarire la posizione di Francoforte sulla crisi dell’Eurozona. Il governatore centrale ha affermato che quando il nuovo Fondo europeo di salvataggio, l’Efsf, sarà messo a punto, la BCE cesserà di acquistare i bond degli stati in difficoltà (Italia e Spagna), perchè l’Efsf avrebbe la possibilità di meglio intervenire in loro sostegno.
Una dichiarazione, quella di Trichet, che in tanto leggono come un avviso a Italia e Spagna, affinchè non si cullino di un intervento infinito di Francoforte, per frenare il boom dei loro rendimenti sui titoli di stato.
Il governatore ha anche dichiarato che a suo avviso l’unico modo per risolvere la crisi sarebbe una revisione normativa dei Trattati UE, che consentano sanzioni quasi automatiche verso quei Paesi che non fossero in grado di raggiungere gli obiettivi fiscali previsti. Nonostante ciò, Trichet si è detto convinto che l’euro non è minacciato, anzi, che la moneta unica sia la meno minacciata al mondo.
Quasi certo ormai una decurtazione del valore nominale dei bond ellenici superiore a quel 21% già stabilito lo scorso 21 luglio, ma che ora il ministro delle finanze di Berlino, Wolfgang Schaeuble, considera insufficiente. Si parla di un taglio fino al 50-60%, che graverebbe su banche e investitori privati.
Malgrado ciò, oggi le borse hanno aperto positive nel Vecchio Continente e continuano a mostrare segni di fiducia. E se i francesi si dicono certi che un “haircut” più drastico non avrà conseguenze d’impatto molto negative sul proprio sistema bancario, anche in Italia l’aggravamento delle perdite di un ulteriore 30% non sarebbe affatto drammatico.