Il Presidente Barak Obama ha cercato più volte di seguire l’esempio delle politiche di John Fitzgerald Kennedy, creando un nuovo sogno americano. Già la sua campagna elettorale era intrisa del marketing di questa idea, compreso un discorso a Berlino come fece Kennedy nel 1963. Obama si è lanciato in un programma rivoluzionario sulle energie rinnovabili, ma purtroppo in questo momento pare che i sogni del Presidente americano siano svaniti.
L’apice della caduta di questo sogno si è verificato quando la Solyndra, azienda del comparto del fotovoltaico, che ha ricevuto 527 milioni di dollari in finanziamenti statali ha dichiarato bancarotta. Fortunatamente dei 65.miliardi dollari che il governo statunitense si era impegnato a fornire, ne sono stati dati 38,6 miliardi di dollari con un’aggiunta di 3.545 miliardi in lavori creati per la Solyndra.
Ogni posto di lavoro della Solyndra è costato agli Americani 10 millioni di dollari. Ovviamente tutta la questione, ora che è diventato solo un enorme buco, è tornato sulle spalle del Presidente americano come un grosso macigno, rivoltandosi contro anche dal punto di vista politico. Del resto negli ultimi due anni più che di energia fotovoltaica, idroelettrica o eolica si è parlato di gas non convenzionale, il cosiddetto Shale gas, che per molti può essere il futuro, ma allo stesso tempo per gli ambientalisti è ritenuto pericoloso per l’ambiente, in quanto altamente inquinante.
Così da nuovo Kennedy il Presidente Obama rischia di passare alla storia per il nuovo Carter, forse il primo presidente votato alla green economy, passato alla storia per aver fatto installare i pannelli fotovoltaici, nel 1979, mentre cadeva la dittatura dello Scià dell’Iran, che era la principale fonte di petrolio degli Stati Uniti in medio oriente.
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