Ancora una volta questa settimana ci troviamo a parlare di rating e si tagli dell’affidabilità dell’economia italiana. Se la notizia portante della giornata economica di ieri era stato il downgrade da parte di Standard and Poor’s del debito pubblico italiano, oggi è toccato a Moody’s abbassare l’affidabilità di quella che è la principale azienda del nostro paese: la Fiat.
In borsa le azioni di Fiat hanno perso il 6,22 %, quelle della Exor hanno messo a segno un -2,22%, mentre invece Fiat Industrial ha aumentato il suo valore: +3,32%.
Il taglio dell’affidabilità è così spiegato dall’agenzia: «L’azione di oggi riflette l’idea di Moody’s che l’affidabilità creditizia di Fiat e di Chrysler saranno sempre più allineate in futuro a mano a mano che le strategie e le operazioni dei due gruppi diventeranno progressivamente più interconnesse e […]potrebbero dover sostenersi l’un l’altro in caso di difficoltà finanziarie». Occorre però ricordare che la Fiat non garantisce il debito Chrysler e la gestione delle finanze rimane divisa.
Oltre alla fusione in corso, vi sono anche motivi che riguardano il settore auto: «il rischio del business di Fiat è concentrato su un settore altamente ciclico come quello automobilistico e un tasso di rinnovo dei modelli relativamente basso rispetto ai concorrenti diretti. Questo riduce la sua posizione competitiva». Nel nuovo calcolo sono stati inseriti gli investimenti, che comportano delle spese, ma le prospettive del mercato non sono buone, dato che «a una pressione competitiva crescente derivante da una domanda più debole, a un pressione sui prezzi in aumento e di una sovracapacità produttiva in crescita in Brasile, il suo mercato più redditizio».
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