L’economia mondiale sta entrando in una “fase nuova pericolosa” di rallentamento della crescita e di erosione della fiducia. Questa nuova fase rischia di minare l’attività economica ancora di più. L’avvertimento è contenuto nella previsione annuale primaria del Fondo Monetario Internazionale.
“L’attività globale è diventata più debole ed irregolare. REcentemente è fortemente diminuita la fiducia dei mercati ed i rischi di ribasso sono in crescita”, viene reso noto dal FMI.
La relazione semestrale del FMI ha lo scopo di tener d’occhio negli Stati Uniti l’alto debito pubblico, in Europa, in particolare, l’incapacità delle 17 nazioni dell’area dell’euro di raggiungere un accordo politico su come affrontare con più sinergia i problemi della Grecia che rischia il default, ed il sistema bancario europeo che ne risulta indebolito.
In una conferenza stampa, il consigliere economico del FMI Olivier Blanchard ha espresso quella che lui definisce come una “chiamata alle armi” per i governi europei, per sostenere le loro banche e utilizzare misure più severe per proteggere le finanze dei paesi fortemente indebitati.
Il rapporto del Fondo Monetario Internazionale sostiene che se le banche europee non cominciano a riconoscere le eventuali perdite causate dai titoli di stato greci e dalle altre nazioni in difficoltà, potrebbe essere la svolta per una nuova recessione.
I funzionari greci ed europei si stanno continuamente confrontando per discutere l’ultimo giro dell’economia cui sono giunti i paesi del mediterraneo, erodendo i conti pubblici, ma il Fondo Monetario Internazionale stanno sollecitando gli Stati Uniti ed i mercati mondiali verso una soluzione a lungo termine, che possa dare il tempo ai paesi di trasformare la loro economia.
Nel frattempo, quasi a sottolineare le difficoltà della regione, Standard & Poor ha declassato il rating dell’Italia, attribuendo la decisione alla crescita lenta e debole ed alla leadership politica che aveva scosso la fiducia nel paese. Il deficit dell’Italia non è così grave come quella di altri paesi dell’area dell’euro, ma ha un debito pubblico elevato che pesa sulla sua economia e la pone tra i paesi con i peggiori risultati in tutto il mondo.
Il downgrade italiano è uno di una serie negativa che l’agenzia di rating ha emesso ultimamente sui governi, compresi gli Stati Uniti, che hanno grandi quantità di debito in essere, e può spingere verso l’alto oneri finanziari italiani, che sono già in aumento. L’Italia è considerata critica nel dibattito sul futuro dell’euro per le sue dimensioni: il paese è considerato troppo grande per il tipo di salvataggio utilizzato per sostenere la Grecia, ed il default sui suoi titoli sarebbe rovinoso per le principali banche tedesche e francesi per le decine di miliardi di dollari investiti.
Un brusco calo della fiducia degli investitori tedeschi è dovuta al fatto che la ripresa sembri andare per le lunghe, anche nel Paese che sta facendo da sostegno all’economia europea, secondo una ricerca pubblicata sull’Economics da una società di capitale di consulenza.
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