Il problema delle pari opportunità è molto sentito in tutto il mondo e spesso l’Italia viene accusata di lasciar da parte i capitale di conoscenza ed esperienza delle donne nel mondo delle aziende, dato che buona parte dei posti di rilievo e nei consigli di amministrazione sono affidati agli uomini, mentre il gentil sesso è poco rappresentato.
Le previsioni delle assunzioni per il prossimo periodo si stima vedranno aumentare di circa un punto percentuale la richiesta di donne, ma «La quota di assunzioni femminili sul totale, tra il 2003 e il 2010, dovrebbe essersi innalzata strutturalmente di circa tre punti. È un capitale importante, su cui dobbiamo costruire perché il rilancio dell’Italia passa necessariamente dal maggior coinvolgimento delle donne nel mondo produttivo, nel lavoro come nell’impresa», come sottolinea il presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello.
La maggiore richiesta di manodopera di un sesso piuttosto che dell’altro, potrebbe però non essere dovuta a un riequilibrio in atto, ma a una situazione particolare dei vari settori, come spiega molto bene Danilo Guglielmetti di Gi Group: «Le variazione di genere che abbiamo verificato dal nostro personale punto di osservazione, è legata alla ripresa di alcuni settori che sono orientati su un genere o sull’altro. In sostanza, sono aumentate le richieste di lavoro in alcuni settori del manifatturiero a prevalenza maschile. Come sono tornate le richieste dell’area amministrativa a prevalenza femminile.[…] Se un genere, dunque, è stato più richiesto dell’altro, per noi è dipeso dalla ripresa del settore piuttosto che da un vero e proprio trend».
Puoi votare l'articolo anche qui, gli articoli precedenti qui.