La vendemmia è appena iniziata, ma già iniziano a essere rese note e prime stime sulla quantità e sulla qualità del vino italiano ”annata 2011”. In un settore che da sempre ci contraddistingue nel mondo per la qualità e la fama dei nostri vini, l’associazione Assoenologi ha rilasciato qualche anticipazione sul prodotto di quest’anno. Gli esiti completi della ricerca saranno resi noti nella prima settimana di settembre in un importante convegno del settore.
In sostanza le stime degli esperti parlano di una quantità minore rispetto al passato, ma con un guadagno in qualità. I dati sono cos spiegati dal direttore dell’associazione, Giuseppe Martelli : «Il dato potrebbe sembrare in contraddizione perché in genere una riduzione delle quantità è spesso legata a fenomeni atmosferici che contemporaneamente finiscono per pesare negativamente anche sulla qualità delle uve. Ma le cose non sono andate così. Quest’anno infatti il calo è dovuto soprattutto alle misure di estirpazione dei vigneti e di vendemmia verde»
La raccolta delle uve ancora acerbe per la loro distruzione e la valorizzazione delle altre, è stata praticata soprattutto al Sud, ma, continua Martelli «sono aspetti che se hanno provocato un abbattimento delle quantità non hanno inciso sulla qualità dei prodotti. Le premesse restano infatti ottime in molte regioni d’Italia dove il millesimo 2011 potrebbe replicare i fasti di alcune grandi annate come il 1985, il 1990, il 1997 e lo stesso 2001».
Ancora una volta è l’export a valorizzar maggiormente i nostro prodotto: «E non è un caso che la produzione italiana se frena al Sud si mantiene stabile in Veneto, che oltre a essere la principale regione produttrice è anche la principale regione esportatrice»
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