Il direttore di Confindustria ha detto la sua sulla manovra estiva che il governo si appresta a varare, evidenziando quali sono i punti di forza e quali le lacune, almeno dal punto di vista dell’associazione degli industriali. In sostanza la finanziaria deve essere ancora migliorata, dato che i rischi per il nostro paese nei mercati sono ancora presenti e non devono essere sottovalutati.
Giampaolo Galli si è infatti detto assolutamente contrario al contributo di solidarietà perchè «è profondamente ingiusto perché incide solo su coloro che dichiarano tutti i propri redditi e già contribuiscono sostanzialmente al benessere del Paese, e non su chi è davvero più ricco. Riteniamo che al riguardo possa essere meno iniqua un’imposta ordinaria progressiva sui grandi patrimoni immobiliari». Del resto è una tassa che va a colpire i più ricchi e quindi inevitabilmente gli imprenditori: è quindi logico che la loro associazione si opponga.
In merito invece al ventilato aumento dell’Iva, che però al momento non è ancora previsto dalla manovra per la ferma opposizione del Ministro Tremonti, Galli ha dichiarato che «è anche necessario anticipare la clausola di salvaguardia prevedendo un contenuto incremento dell’aliquota Iva ordinaria da 20 a 21% che determinerebbe un gettito aggiuntivo di circa 3,7 miliardi di euro annui. A parità di saldi complessivi della manovra, l’aumento dell’Iva non determinerebbe effetti depressivi aggiuntivi sulla domanda aggregata sul Pil»
Sulla tassa sui produttori di energia, ha affermato che «rischia di incrementare ulteriormente i costi dell’energia che già pesano enormemente sulla competitività delle imprese italiane».
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