Il Pil italiano non crescerà nel terzo trimestre, stando a quanto afferma il Centro Studi di Confindustria: « dopo che nel secondo si è avuto un aumento dell’1,6% della produzione industriale, concentrato nella prima parte del periodo, che ha originato una temporanea accelerazione del Pil». Le cause che sono molteplici e possono essere individuate nella debolezza della domanda interna, in un indebolimento della domanda estera, nelle ”turbolenze finanziarie” globali e anche nella manovra economica appena varata dal governo.
In merito a un futuro più lontano, il rapporto parla invece di «prospettive negative per i prossimi mesi. Il saldo dei giudizi delle imprese manifatturiere italiane sugli ordini dall’estero è in netta flessione: -17,4 in giugno, da -10,1 in aprile. Tendenza analoga, ma molto meno accentuata, denunciano le opinioni espresse dalle imprese tedesche: saldo a +10,3 in giugno, da +13,1 in aprile».
Per quanto riguarda il tasso di disoccupazione invece le parole usate sono queste: «a maggio il tasso di disoccupazione è salito all’8,1% (+0,1 su aprile) e al 28,9% (+0,4) tra i giovani sotto i 25 anni», mentre invece è diminuito nello stesso mese del 20% il ricorso delle aziende alla cassa integrazione, tornando a livelli che sono paragonabili a ottobre 2010.
In particolare la domanda interna «ristagna. Le condizioni per gli investimenti, valutate dagli imprenditori sono peggiorate nel secondo trimestre: il saldo dei giudizi è sceso a -11,3 a fine giugno dal -9,0 di fine marzo. Appaiono meno favorevoli anche le valutazioni delle imprese sulle condizioni economiche generali nei mesi estivi>>.
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