Il problema della crescita debole è da anni il tallone d’Achille dell’Italia e purtroppo recentemente ben poche misure sono state adottate per invertire una tendenza che sta danneggiando enormemente il nostro paese nel confronto con i suoi competitor internazionali. Un altro ambito dove dobbiamo migliorare è la cosiddetta ”fuga dei cervelli”, che vede ogni anno molti giovani capaci e talentuosi andare all’estero per sviluppare il proprio potenziale: in progetto del ministero della gioventù vuole provare a da arginare questi problemi.
Sarà messo a disposizione un fondo pubblico di circa 40 milioni di euro, che dovrà avere come obiettivo quello di attrarre gli investimenti dei privati. Ecco come funziona, spiegato dallo stesso ministro Meloni: <<<la politica fa un passo indietro perché noi cofinanziamo fino a un massimo del 40% del progetto, ma da parte nostra c’è la rinuncia totale a qualsiasi rapporto con i potenziali beneficiari perché saranno i privati a mettere il restante 60% e saranno loro a scegliere la “bontà” dell’idea da far partire. E questa è per noi la massima garanzia di serietà del progetto, perché non ci sono privati che si possono permette di buttare al vento il denaro>>.
Il ministro inoltre rivendica che in questo modo lo stato svolgerà un ruolo di supplenza rispetto alle banche, dato che: <<il nostro sistema bancario è troppo tarato sulle garanzie, più che sulla disponibilità al rischio e, spesso, non c’è la disponibilità a dare linfa a nuovi modelli produttivi. Ecco, è un aspetto dell’Italia che ci pone un passo indietro sugli altri Paesi. Rischiare può essere conveniente dal punto di vista economico se si ha la competenza per scegliere i progetti giusti e quel pizzico di coraggio per metterli in pista.>>
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