Con la crisi economica da cui l’Italia sta stentando a uscire, uno dei primi settori in cui le famiglie hanno ridotto le spese è sicuramente quello dell’abbigliamento, ma con l’arrivo di luglio sono anche arrivati i saldi, iniziati sabato 2 luglio in tutto il Paese, che dovrebbero permettere ai negozi di prendere una boccata di ossigeno e ai cittadini di acquistar articoli a prezzi scontati.
A conclusione del primo weekend di svendite le associazioni dei consumatori e di categoria iniziano dunque a tracciare un bilancio di un periodo in cui il più delle volte si concentra anche il 25% del fatturato di un negozio. Il presidente del Codacons Carlo Rienzi non è per molto ottimista sull’andamento dell’inizio dei saldi: <<non si è registrato alcun boom, ma gli acquisti hanno fatto registrare un calo di circa il 5% rispetto all’avvio dei saldi nel 2010>>.
Un ulteriore notizia che non farò piacere ai piccoli negozi che affollano i paesi e i centri delle grandi città è data sempre dallo stesso Rienzi: <<I consumatori che non sono andati al mare hanno scelto prevalentemente i centri commerciali per fare un primo giro e valutare gli sconti>>. Le cose però dovrebbero migliorare, dato che molti forse hanno evitato di fare acquisti nel primo fine settimana per evitare la ressa, e soprattutto alcuni potrebbero essere già in vacanza.
Le prospettive non sono comunque buone, conclude il presidente del Codacons: <<riteniamo che anche gli sconti estivi del 2011 faranno registrare a fine periodo una riduzione delle vendite che potrà raggiungere il 15%>>.
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