Il PIL dell’India ha una forte crescita. Si prevede che il PIL indiano, entro la fine dell’anno fiscale a marzo 2012, sarà intorno al 7,5-8 %. Nel lungo termine, l’India sarà probabilmente una delle principali economie in forte sviluppo dell’attuale decennio, raggiungendo un valore di crescita del PIL reale di almeno il 7 %. Secondo Sanjiv Duggal, gestore del fondo HSBC GIF Indian Equity.
Questo è il principale motivo per investire sull’India, ed al secondo posto tra le cause che rendono allettante il subcontinente indiano, c’è il fatto che il sistema della Borsa indiana, legale e politico, è simile a quello britannico, garanzia di stabilità politica nel lungo periodo.
L’India è considerata il più grande Paese democratico dell’area asiatica, nonostante ci siano stati 9 primi ministri, tra i 6 principali partiti al centro e più di 50 partiti a livello statale, vi è stata una notevole continuità nella direzione della politica.
Tra gli altri i fattori demografici di rilievo, di cui tengono conto gli economisti, circa la metà della popolazione ha meno di 25 anni, che ne fa uno dei paesi con il più elevato incremento al mondo. Di conseguenza, gli economisti si aspettano dall’India l’aumento della forza lavoro entro il 2020. I consumi pro capite, calcolato in termini di parità di potere d’acquisto, hanno varcato la soglia dei 3.000 dollari nel 2010, ponendo le basi per un importante decollo nei consumi dei beni personali e dei beni considerati come “status symbol”.
Il mercato azionario indiano è ben bilanciato tra il settore dell’export ed i consumi domestici. Conseguentemente, il mercato in India ha un forte legame con la ripresa economica ciclica globale, ma contemporaneamente, non dipende esclusivamente dalla situazione occidentale.
Il futuro è incerto per la rapida crescita dell’India. La politica indiana potrebbe ricorrere a una strategia di populismo, paternalismo, o ad una forma rinnovata di tipo quasi feudale (del tipo patrono-cliente), piuttosto che riformare lo stato da zero. Attualmente la politica indiana ha il problema che non vi è nessun partito politico, che possa realmente costruire una riforma orientata a riformare il paese tra destra e sinistra.
L’India è ad un bivio. I prossimi anni ci diranno su quale strada avrà scelto di viaggiare. Per vedere se riuscirà a diventare una moderna democrazia sul tipo di quelle occidentali, o se diventerà uno stato oligarchico-feudale retto da famiglie importanti con il controllo delle leve del potere economico e politico, e subito dal resto della massa mantenuta tranquilla, con una combinazione opportunamente speziata di panem et circenses.
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