Intervenendo all’assemblea di Federcostruzioni la presidente dell confindustria Emma Marcegaglia, ha ancora una volta ribadito quali debbano essere le parole chiave per rilanciare l’economia del nostro paese: prima di tutto il rigore, elogiando la decisione del ministro Tremonti di fare la maxi-manovra da 40miliardi di euro «da fare subito per centrare l’obiettivo di pareggio del bilancio nel 2014», a pari livello con la crescita, poichè «crescere dell’1% non basta», quindi investimenti nel settore delle costruzioni, dell’edilizia e delle infrastrutture perchè farebbero da traino a tutto il reso dell’economia.
Comprensibilmente con la platea che aveva davanti la presidente non poteva che chiedere al governo di puntare sul settore dell’edilizia, che comunque potrebbe offrire interessanti volumi di assunzioni, ma la Marcegaglia ha soprattutto portato ad esempio altri paesi, dove «sono stati attuati pacchetti di stimolo all’edilizia, perché in grado di attivare ripresa e produttività anche nei comparti collegati».
Federcostruzioni, dal canto suo, per bocca del presidente Paolo Buzzetti, cerca una sponda politica all’interno del governo, lanciando una sorta di appello ala Lega Nor: «È necessario che i Comuni virtuosi possano spendere e investire nelle tante opere indispensabili per lo sviluppo dei territori», anche se afferma come sia impossibile da parte loro ridurre i prezzi degli appalti, che,a suo dire, sono «ai livelli più bassi d’Europa».
Quello che è certo è che in un settore come l’edilizia la sicurezza sul lavoro e il lavoro nero sono da considerarsi come delle piaghe da estirpare: quando il governo deciderà di investirvi, dovrà anche mettere in preventivo i controlli e di far rispettare le leggi, non puntando su appalti al massimo ribasso.
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