L’interconnessione tra le banche ed i fondi monetari americane ed europei, molti dei quali sono ora esposti al rischio del default greco, è una rivelazione che fa riflettere. Nessuno ne sarà immune.
Secondo il britannico Open Europe, la BCE sarà vicina all’insolvenza in caso di insolvenza della Grecia. La BCE ha 82 miliardi di euro del capitale azionario, contro un bilancio di poco meno di 200 miliardi di euro di “patrimonio” costituito da obbligazioni, prestiti e “crediti”. Di tale importo, che detiene 444 miliardi di euro dei debiti dei paesi che sono stati raccolti nell’acronimo “PIIGS”, ovvero i paesi del Portogallo, dell’Irlanda, dell’Italia, della Grecia e della Spagna. Di questo totale, circa 190 miliardi di euro sono legati ai debiti della Grecia.
Lorenzo Bini Smaghi, membro esecutivo della Banca Centrale Europea, non condivide le conclusioni raggiunte nella relazione di Open Europe definendole “fondamentalmente errate” dice a WSJ.com. Bini Smaghi sostiene che non “essendoci liquidità vincolata istituzionalmente, la BCE può agire come un controparte nei mercati e che gli investimenti possono essere detenuti fino a scadenza”, ed in termini di garanzie reali “le attività della Banca Centrale Europea detenute in garanzia costituiscono solo una garanzia, non una esposizione diretta”. Gli analisti americani pongono l’accento sul fatto che Bini Smaghi per respingere l’idea che la BCE potrebbe fallire, usa argomenti che si basano sul presupposto che non ci sarà alcun default vero e proprio.
Gli analisti americani continuano sostenendo che il contagio europeo sta diventando un contagio globale che passerebbe da banca in banca, visto che per evitare la crisi si sarebbero aiutate l’una con l’altra. Ma gli analisti americani ritengono anche che le “perdite del sistema Euro” avrebbero luogo a seguito dell’eventuale bancarotta della Grecia. Poiché sono in molti a gufare che la bancarotta greca sia prossima e ventura, questo sarebbe lo stimolo per il quale la comunità globale starebbe investendo.
Il presidente francese Nicolas Sarkozy in Germania ha incontrato il cancelliere tedesco Angela Merkel. Non sorprende che il tema principale sian stata la crisi del debito greco. Il presidente Sarkozy ha chiesto alla cancelliera tedesca fare marcia indietro e di organizzare il nuovo ulteriore piano di salvataggio per la Grecia, affinchèaffinché si riescano a “ristrutturare” altri debiti greci.
Per gli americani, la frattura tra la Francia e la Germania potrebbe essere la goccia che farà traballare l’Unione Europea e che potrebbe certamente condurre alla prossima crisi globale del credito. E se, alla faccia degli uccelli del malaugurio, potesse rappresentare il punto di partenza per la ripresa globale?
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