Gli analisti americani si stanno domandando se sarà un legame nascosto tra la situazione del debito greco ed il sistema bancario americano ad infiammare la prossima crisi globale del credito.
Da quando il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ed i membri della zona euro hanno organizzato il piano di salvataggio greco da 110 miliardi di euro, la Grecia ha dovuto attuare misure di austerità radicali. I termini del piano di salvataggio hanno costretto la Grecia ad aumentare le tasse ed a tagliare la spesa pubblica. Ci fu una protesta pubblica, ma i cittadini greci non avevano scelta. Un lavoratore greco su tre è impiegato dal governo. Come misure di austerità sono progrediti i licenziamenti, ed il tasso di disoccupazione in Grecia è salito dal 11,7% del primo trimestre dello scorso anno, al tasso record del 16,2% recentemente riportato. La spesa pubblica greca è ancora al 46,8% del prodotto interno lordo (PIL), arriveranno tagli di bilancio aggiuntivi, il che significa un tasso nazionale di disoccupazione in Grecia destinato ad aumentare.
Adesso il governo socialista della Grecia è sull’orlo del collasso. I manifestanti greci sono scesi nuovamente per le vie di Atene, irritati dalle misure di austerità che quasi certamente aumenteranno il tasso di disoccupazione del paese oltre il tasso record del 16,2%. Le manifestazioni a volte violente, hanno costretto George Papandreou premier del Partito Socialista greco a dialogare con il partito di opposizione nel tentativo di formare un governo di coalizione. L’opposizione ha subito respinto l’invito, per cui Papandreou ha rimescolato il gabinetto dei ministri e chiederà il voto di fiducia. Un voto di sfiducia, più o meno scontato, a questo punto, richiederebbe nuove elezioni da tenere in fretta.
Nello stesso periodo la Moody Investors Service (NYSE: MCO) ha avvertito le tre maggiori banche della Francia che la loro esposizione al debito greco potrebbe portare a declassamenti di rating.
Gli investitori hanno ragione a essere preoccupati, con i problemi finanziari del sistema bancario europeo. Tuttavia gli investitori potrebbero essere molto sorpresi di scoprire che, in realtà, potrebbe essere il sistema finanziario americano a finire come reale anello debole nel caso di un default del debito greco. Questo caos globale risulta snervante per gli investitori di tutto il mondo, soprattutto da visto che la Grecia avrebbe bisogno di un ulteriore infuso di 60 miliardi di euro entro la metà di luglio per rimanere solvente.
Gli annunci da parte di Moody non aiutano. Oltre al suo avvertimento che le tre maggiori banche francesi potrebbero essere declassate, l’agenzia statunitense di rating di fatto capire che ce ne sarebbero anche altre banche in Francia, Germania e nel resto d’Europa, che potrebbe affrontare lo stesso trattamento in caso di default del debito greco.
Tutto questo è già noto. Ma se il settore bancario europeo implode, il sistema finanziario degli Stati Uniti farebbe la stessa fine. Le grandi banche americane hanno elargito prestiti alle banche in tutta Europa. E molti fondi monetari americani hanno anche una pesante esposizione europea. Mentre cercavano di rientrare a causa della recente crisi, le banche statunitensi hanno scoperto di avere 41 miliardi dollari di esposizione diretta verso la Grecia. La quantità di esposizione del resto d’Europa non è facilmente quantificabile.
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