La forza e l’intelligenza femminile sovrastano anche la crisi. L’Italia purtroppo è uno dei Paesi dal più basso tasso di occupazione femminile dell’intera Unione europea, ma in un periodo di crisi come quello attuale, uno dei pochi comparti che sembra godere di buona salute è quello delle imprese rosa.
Le buone performance del settore sono registrate nel secondo Rapporto nazionale sull’imprenditoria femminile realizzato da Unioncamere in collaborazione con il ministero dello Sviluppo economico e con il Dipartimento per le pari opportunità.
Lo studio di Unioncamere ha esaminato l’andamento dell’economia itaiana tra il giugno 2009 e il giugno 2010, 12 mesi in cui le aziende a guida femminile hanno saputo farsi valere più di quelle a guida maschile. Nei dodici mesi presi in considerazione, infatti, le imprese guidate da donne sono aumentate del 2,1% a fronte di una riduzione dello 0,4% (17.072 unità) di quelle maschili.
Le imprese rosa vanno forte soprattutto nel settore dei servizi. Secondo l’indagine di Unioncamere, tra giugno 2009 e giugno 2010, tra le aziende attive nei comparti relativi alla sanità e all’assistenza sociale circa il 41% era guidato da una donna.
Su scala nazionale, le imprese rosa sono ben rappresentate anche nel commercio (29,5% delle aziende in totale) e in agricoltura (18,8%). Per quanto riguarda la struttura giuridica che le imprenditrici scelgono di dare alle loro aziende, si nota che nell’ultimo anno è considerevolmente cresciuta la quota delle società di capitale (+18%), mentre la più tradizionale tipologia delle imprese individuali ha fatto registrare un lieve calo (–0.48%).
Il rapporto di Unioncamere vede l’imprenditoria femminile è maggiormente concentrata nel Sud del Paese; alla fine di giugno del 2010 si registrava un tasso di imprenditoria rosa pari al 26,1%, in seconda posizione il Nord-Ovest con il 24,5% delle aziende rosa, il Centro con il 21,5% ) ed il Nord-Est come fanalino di coda.
Fonte : www.borsaitaliana.it
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