Sempre nel corso del convegno dei Giovani Industriali è stato eletto il loro nuovo presidente, Jacopo Morelli, che succede a Federica Guidi, che nel suo discorso ha tracciato un quadro abbastanza sconfortante per quanto riguarda i giovani nel nostro paese, indicando poi le linee guida che a suo avviso si dovrebbero seguire per uscire da questa difficile situazione e per la cui realizzazione si batterà nel corso del suo mandato.
Il sue discorso è partito dagli esclusi, da quei giovani italiani che non studiano, ma nemmeno sono in cerca di lavoro, una sorta di generazione perduta a causa delle regole di un mercato del lavoro regolato da leggi vecchie e antiquate che ormai non sono più funzionali alle dinamiche sociali nel nuovo millennio. Occorre però notare che le colpe del sistema saranno anche molte, ma se qualcuno non cerca nemmeno un lavoro, una parte di essere saranno anche sue, cosa non sottolineata dal discorso del giovane imprenditore, che ha quindi tentato con le sue parole di dare una scossa alle istituzioni piuttosto che ai giovai stessi.
La chiave per mutare la situazione deve essere il sistema pensionistico: «Il sistema oggi è in equilibrio, ma al costo di contributi previdenziali troppo elevati e sulle spalle dei giovani». Inoltre nel nostro Paese, solamente il 62% degli uomini in età compresa tra i 55 e i 59 anni partecipa al mercato del lavoro, a fronte del 78% della media Ocse, «Un segno che gli incentivi al pensionamento sono ancora troppo alti», continua Morelli.