Sono oltre 500 mila le persone in cerca di lavoro, solo tra i giovani con meno di 35 anni, e che si sono arresi all’inattività. In media un disoccupato sotto i 35 anni su due è senza lavoro da più di 12 mesi: si tratta prevalentemente di diplomati residenti al Sud, ma le dinamiche peggiori sono state rilevate al Centro-Nord tra il 2007 ed il 2010. La Toscana è la regione che subisce la variazione peggiore, con la percentuale di giovani disoccupati di lungo corso, passati dal 16% al 41% nel giro di tre anni.
Sono più di 195mila i ragazzi tra i 15 ed i 24 anni, e 274mila tra i 25 ed i 34 anni che sono convinti di non riuscire più a trovare un’occupazione. Un esercito di mezzo milione di persone, prevalentemente uomini, diplomati e residenti al Sud, i disoccupati con meno di 35 anni, che da oltre dodici mesi hanno come status quello di disoccupato. Purtroppo la situazione si allarga costantemente, tanto che ormai i giovani armati di curriculum e senza un impiego sono il 45% da più di un anno. Michele Pasqualotto del Centro studi Datagiovani, secondo un’elaborazione per Il Sole 24 Ore fa sapere che si arriva a punte del 57% in Basilicata, del 55% in Campania e Sicilia ma che purtroppo mettendo a confronto con i dati del 2007 è il Settentrione ad aver subito le dinamiche peggiori: nel Nord-Est la quota di ragazzi dai 15 ai 24 anni disoccupati da più di un anno è sostanzialmente raddoppiata».
Il Nord-Ovest, non è esente dalla stessa sciagura, in particolare in Lombardia, dove i senza lavoro da più di un anno sono il 37% dei disoccupati, che nel 2007 erano il 27%).
Pasqualotto precisa che è la Toscana la regione dagli indici più preoccupanti, dove la percentuale dei giovani dai 15 ai 24 anni disoccupati da lungo tempo sono passati dal 16% del 2007, al 41,6% del 2010.
Purtroppo abbiamo uno scenario che vede i disoccupati con diploma penalizzati rispetto a coloro che hanno solo la terza media, la percentuale infatti dal 50% con diploma, scende fino al 38% tra i disoccupati con una minore scolarità. Pasqualotto fa notare che la laurea ha protetto dalla disoccupazione di lungo periodo, tanto che l’incidenza sui giovani disoccupati è in leggera flessione rispetto al 2007, mentre per i diplomati si registra un + 7%.
Maria Luisa Bianco, ordinario di sociologia all’Università del Piemonte Orientale fa notare che questo andamento negativo non può far sottovalutare le conseguenze in termini di regresso culturale, limitazione dell’autonomia e in generale spreco di risorse.
A scoraggiare maggiormente i giovani anche chi li chiama bamboccioni, e visto l’andamento dell’economia, forse, la colpa non è tutta da attribuire ai ragazzi, che comunque restano in attesa della ripresa, anche gli scoraggiati.
Puoi votare l'articolo anche qui, gli articoli precedenti qui.