Gli analisti della Deutsche Bank AG, sostengono che la JPMorgan Chasev& Co.,la banca più redditizia degli Stati Uniti, stia acquisendo le entrate commerciali provenienti dalla Goldman Sachs Group Inc. e dalla Bank of America Corp., con investimenti da 1,7 miliardi dollari per l’acquisto del settore commodities RBS Sempra, che cominciamo a dare frutti.
JPMorgan, tra le prime società di intermediazione, mostra un incremento del 24 per cento delle entrate totali di negoziazione nel primo trimestre, rispetto allo stesso periodo di un anno fa.
Gli analisti Matt O’Connor e David Ho della Deutsche Bank, dopo l’incontro con il Chief Financial Officer Doug Braunstein hanno presentato un rapporto per i clienti in cui affermano “Siamo divenuti più fiduciosi che mai che gli incrementi della quota nel trading FICC abbiano dato buoni risultati per una gestione che riflette i benefici degli investimenti spesi negli ultimi due anni”, riferendosi ai prodotti JPMorgan a reddito fisso, sui tassi di interesse, sulle valute e sul commercio di materie prime.
Secondo i dati della Deutsche Bank, la JPMorgan ha recuperato il terreno perduto dalla Goldman Sachs, che aveva il 26 per cento del mercato di scambio nel marzo scorso ed è scesa al 24 per cento, e dalla Bank of America, che aveva il 21 per cento ed è scesa al 19 per cento.
Sempre nel rapporto di O’Connor e Ho, si sostiene che la JPMorgan stia già realizzando i maggiori ricavi ottenuti dai clienti individuali e dagli investimenti di capitali nelle sue attività di mercato.
Nel primo trimestre, l’utile netto per la banca di New York è salito ad un record di 5,56 miliardi di dollari. Quasi il 43 per cento del profitto proveniva dalla banca d’investimento, il cui reddito è sceso del 4 per cento, a 2,37 miliardi dollari rispetto all’anno precedente.
I proventi a reddito fisso e le endite azionarie, dove sono riportati i risultati del trading, sono stati di $ 6,6 miliardi di dollari, o l’81 per cento delle entrate della banca di investimento nel primo trimestre.
Le restrizioni normative sulla negoziazione per conto proprio e le norme internazionali sui capitali non si tradurrà in una perdita “significativa” delle entrate per la seconda banca, per attività, degli
Stati Uniti, racconta il rapporto di Ho e O’Connor, che ha ribadito la raccomandazione al “buy” sugli stock e alzato il target di prezzo a 12 mesi a 54 dollari da 52 dollari per azione. JPMorgan è caduto di 87 centesimi, a 43,13 dollari, nella negoziazione del New York Stock Exchange composito.
Le spese si manterranno elevate ed un mutuo di JPMorgan è costato alla società 22 miliardi dollari dal 2009, in media da 3 a 4 miliardi di dollari al trimestre, secondo la nota di O’Connor e Ho, che ha riportato anche un commento di Braunstein che ha pronosticato che “il mutuo addizionale continuerà a far sentire i suoi effetti ancora per altri 12 /24 mesi”. Il rapporto valuta che l’azienda dovrebbe incrementare di altri 3 miliardi di dollari di oneri legati ai mutui quest’anno e di nuovo nel 2012.
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